care le mie lettrici! grazie per l'attenzione e per i commenti che avete lasciato. Sono piuttosto latitante in questi giorni perchè ho il mio pc fuori uso e quindi, per le mie "faccende" devo fare ricorso a puntate sporadiche su internet quando riesco. Ma spero presto di ritornare operativo e poter condividere con più puntualità opinioni e commenti!
un abbraccio
Quarantenne, mio malgrado
venerdì 9 settembre 2011
venerdì 2 settembre 2011
si sta come, d'autunno, sugli alberi le foglie
Sono rientrato ieri al lavoro. Sarà che dopo 4 anni si è esaurita la spinta propositiva o forse mi son stufato di viaggiare o forse mi rendo conto che non ci sono le condizioni per pensare di invecchiare con questo lavoro. Se mai qualcuno possa avere questa speranza nell'epoca della globalizzazione. Mi piacerebbe dire al mio relatore della tesi "te l'avevo detto" che la globalizzazione sarebbe stata una presa in giro. Ma quando mai si ricorderebbe di questa cosa? E se anche la ricordasse, mai lo ammetterebbe.
Abbiamo sempre avuto un rapporto conflittuale, come un padre e un figlio incazzosi...
Sono in quella situazione in cui non si è più una giovane promessa, non sono più un'eterna promessa (per motivi di età), non sono ancora una promessa mancata e forse non lo sono mai stato una promessa. Sono nel mondo di mezzo, abbastanza in alto per non apparire come un fallito ma troppo in basso per non sentirmi un potenziale fallito.
Potrei stare bene, potrei non farmi paranoie e vivere alla giornata. Eppure mi chiedo se varrebbe la pena di vivere così. Niente di peggio di sapere dove intervenire e chiedersi se ha ancora senso cercare la voglia di intervenire.
Abbiamo sempre avuto un rapporto conflittuale, come un padre e un figlio incazzosi...
Sono in quella situazione in cui non si è più una giovane promessa, non sono più un'eterna promessa (per motivi di età), non sono ancora una promessa mancata e forse non lo sono mai stato una promessa. Sono nel mondo di mezzo, abbastanza in alto per non apparire come un fallito ma troppo in basso per non sentirmi un potenziale fallito.
Potrei stare bene, potrei non farmi paranoie e vivere alla giornata. Eppure mi chiedo se varrebbe la pena di vivere così. Niente di peggio di sapere dove intervenire e chiedersi se ha ancora senso cercare la voglia di intervenire.
lunedì 22 agosto 2011
attento ai lurdisun
Ci si accorge che qualcosa è cambiato per colpa degli altri. Fosse per me, non cambierebbe nulla anche perchè ho la tendenza a dimenticare l'età che ho. Col fatto che sono nato verso la fine dell'anno nemmeno la matematica mi aiuta troppo nel ricordare, perchè devo sempre tener a mente del mese in cui mi trovo e del fatto che l'età è potenziale. Fortunati quelli nati a gennaio! Si tolgono subito il problema. Sanno che l'età è quella e basta.
Dopo che ho compiuto 40 anni ho sentito, progressivamente, un cambiamento di clima intorno a me. Mentre prima mi dicevano cose del tipo "bisogna fare questo, si dovrebbe fare quello" ora, inevitabile, sento dire "te la senti di..." "fai attenzione a fare a...". Soprattutto, se devo salire molto in alto, sulla scala, ad esempio per pitturare i muri, ecco che arriva inevitabile l'avvertimento: "attento ai lurdisun" (versione sabauda di capogiri).
Sarà mica che la crisi dei 40 anni è conseguenza dei condizionamenti ambientali??
Dopo che ho compiuto 40 anni ho sentito, progressivamente, un cambiamento di clima intorno a me. Mentre prima mi dicevano cose del tipo "bisogna fare questo, si dovrebbe fare quello" ora, inevitabile, sento dire "te la senti di..." "fai attenzione a fare a...". Soprattutto, se devo salire molto in alto, sulla scala, ad esempio per pitturare i muri, ecco che arriva inevitabile l'avvertimento: "attento ai lurdisun" (versione sabauda di capogiri).
Sarà mica che la crisi dei 40 anni è conseguenza dei condizionamenti ambientali??
Letto a baldacchino
Ho sempre desiderato dormire in un letto col baldacchino. Quest'estate ho realizzato questo piccolo desiderio, anche se non ne ho potuto godere fino in fondo come avrei voluto o immaginato.
Una notte così
Questa è una di quelle notti che sembrano non voler passare mai e che forse mai passeranno. Una di quelle notti di inquietudine, di nervosismo, di voglia di fare, di muoversi, di scriversi, di dire. Come se il domani non dovesse arrivare o, se anche arrivasse, non fosse così importante perchè è in questa notte che si deve decidere qualcosa o il tutto.
Ho bevuto, forse berrò di nuovo. Non per la sete. Ormai la crisi di caldo è passata da un bel po', qui in veranda fa fresco e anche il cane ha trovato la posizione giusta per ronfare beatamente. Ho bevuto e bevo per passare il tempo, per occupare i pensieri, per facilitarli e stimolarli. Per fare in modo che i ragionamenti che mi attraversano la testolina continuino e giungano da qualche parte. Una birretta bionda, niente di che. Non ho la vocazione da superalcolici come gli scrittori che si rispettino. Indulgo solo con il vino a pranzo e a cena. A quello riesco a opporre una resistenza inferiore a quanto vorrei. Ma reggo bene l'alcool.
Ho bevuto, forse berrò di nuovo. Non per la sete. Ormai la crisi di caldo è passata da un bel po', qui in veranda fa fresco e anche il cane ha trovato la posizione giusta per ronfare beatamente. Ho bevuto e bevo per passare il tempo, per occupare i pensieri, per facilitarli e stimolarli. Per fare in modo che i ragionamenti che mi attraversano la testolina continuino e giungano da qualche parte. Una birretta bionda, niente di che. Non ho la vocazione da superalcolici come gli scrittori che si rispettino. Indulgo solo con il vino a pranzo e a cena. A quello riesco a opporre una resistenza inferiore a quanto vorrei. Ma reggo bene l'alcool.
domenica 21 agosto 2011
Domenica
Domenica è una carissima persona che è stata mia vicina di casa per circa 40 anni. Per alcuni anni, giusto per mantenere un tacito rapporto di cordialità e affetto, le ho lasciato, nella buca delle lettere, i giornali presi durante il viaggio da pendolare affinchè potesse leggere qualcosa la sera. Da quando si è trasferita anche lei ho perso questa abitudine, per una certa scomodità nel raggiungere la sua nuova casa, forse per ritrosia nell'avventurarmi in quel viottolo violentato dai muratori che stanno costruendo l'ennesima mostruosità nel cuore del paese. E' rimasto un legame telefonico. Quando c'è un lutto in paese Domenica mi chiama per avvertirmi. Io ormai sono fuori dal cuore del paesello, dove vivo sono circondato da forestieri che sono estranei alla sua vita. Nei negozi dove vado a comprare il pane o la salsiccia non mi si parla di quanto succede, forse perchè io non induco a prendere troppe confidenze. L'unico modo per sapere dei lutti è andare a leggere periodicamente i manifestini funebri o ricevere la telefonata di Domenica. Quando vedo il suo numero sul display del telefonino mi faccio il segno della croce prima ancora di rispondere perchè già immagino la notizia. Eppure questo è uno dei pochi legami con la mia infanzia, con il mio passato. Spero duri a lungo.
Un inizio ci deve pur essere!
Di cose da scrivere e da raccontare ce ne sarebbero molte, tanto da rischiare il classico ingolfamento che porta, inesorabile, ad un eccesso di sintesi. Probabilmente è per questo che dal momento in cui ho creato questo blog a oggi è passata circa una settimana, scandita dall'alternarsi della voglia di scrivere con il tergiversare che mi prende quando sono in attesa del momento giusto. Il momento giusto per cosa, dopo tutto? Per mettere nero su bianco le meditazioni di un quarantaduenne che improvvisamente si è reso conto di aver superato i 40, che il tempo si accorcia, che alla stessa età mio padre era padre e mia madre era madre, che mia sorella aveva due figli, che altri facevano un importante salto di carriera.
Ebbene sì, mi rendo conto ora di aver superato i 40 anni, mi rendo conto di continuare a ragionare e comportarmi come un ventenne, mi rendo conto che ci sono tutti gli ingredienti per definirmi, tra qualche anno o tra qualche mese, un fallito. Da promessa a eterna promessa a promessa mancata.
Il mio percorso, la mia maturazione interiore sono stati progressivi, continui, ho imparato dagli sbagli e ho saputo correggere tanti difetti. Sono i tempi, probabilmente, a essere sbagliati. Forse ho cominciato tardi la maturazione o forse la maturazione ha avuto tempi troppo lunghi per la società moderna.
Probabilmente sono in ritardo per recuperare il tempo perso nella società. Forse, però, sono in tempo per raccontare come cerco di recuperare questo tempo. A chi? Non so, a qualcuno di ignoto che capiterà per caso tra queste pagine, ai miei eredi che troveranno l'indirizzo del link dopo la mia morte. Chissà. Intanto soddisfo la mia necessità di scrivere e lasciare una testimonianza di me. Poi qualcosa succederà.
Ebbene sì, mi rendo conto ora di aver superato i 40 anni, mi rendo conto di continuare a ragionare e comportarmi come un ventenne, mi rendo conto che ci sono tutti gli ingredienti per definirmi, tra qualche anno o tra qualche mese, un fallito. Da promessa a eterna promessa a promessa mancata.
Il mio percorso, la mia maturazione interiore sono stati progressivi, continui, ho imparato dagli sbagli e ho saputo correggere tanti difetti. Sono i tempi, probabilmente, a essere sbagliati. Forse ho cominciato tardi la maturazione o forse la maturazione ha avuto tempi troppo lunghi per la società moderna.
Probabilmente sono in ritardo per recuperare il tempo perso nella società. Forse, però, sono in tempo per raccontare come cerco di recuperare questo tempo. A chi? Non so, a qualcuno di ignoto che capiterà per caso tra queste pagine, ai miei eredi che troveranno l'indirizzo del link dopo la mia morte. Chissà. Intanto soddisfo la mia necessità di scrivere e lasciare una testimonianza di me. Poi qualcosa succederà.
Iscriviti a:
Commenti (Atom)