Sono rientrato ieri al lavoro. Sarà che dopo 4 anni si è esaurita la spinta propositiva o forse mi son stufato di viaggiare o forse mi rendo conto che non ci sono le condizioni per pensare di invecchiare con questo lavoro. Se mai qualcuno possa avere questa speranza nell'epoca della globalizzazione. Mi piacerebbe dire al mio relatore della tesi "te l'avevo detto" che la globalizzazione sarebbe stata una presa in giro. Ma quando mai si ricorderebbe di questa cosa? E se anche la ricordasse, mai lo ammetterebbe.
Abbiamo sempre avuto un rapporto conflittuale, come un padre e un figlio incazzosi...
Sono in quella situazione in cui non si è più una giovane promessa, non sono più un'eterna promessa (per motivi di età), non sono ancora una promessa mancata e forse non lo sono mai stato una promessa. Sono nel mondo di mezzo, abbastanza in alto per non apparire come un fallito ma troppo in basso per non sentirmi un potenziale fallito.
Potrei stare bene, potrei non farmi paranoie e vivere alla giornata. Eppure mi chiedo se varrebbe la pena di vivere così. Niente di peggio di sapere dove intervenire e chiedersi se ha ancora senso cercare la voglia di intervenire.
Svolgo lo stesso lavoro da tempo immemore, e SOGNO, di poter andare in pensione quando non sarò già mummificata, perchè ho tante cose in mente da fare... Non mi annoierei di certo. Forse per un uomo è diverso, o forse se si fa un lavoro creativo è meglio, ma ho sempre pensato che la vita non sia il lavoro, ma quello che avviene al di fuori del lavoro.. Il lavoro serve a permetterci di "campare", di fare o avere le cose che ci possono fare stare bene. Non mi pongo altre domande. Non avevo creatività o doti particolari, per cui ho accettato il lavoro come una cosa necessaria e basta. Mi rende molto più felice fare una crostata o curare le piantine di peperoncino che ho sul balcone. Ciaoooooo
RispondiEliminaMa dai!a quarant'anni già ti affliggi?Chi non lavora non fa l'amore"diceva il mitico Celentano"ma io aggiungo che chi non lavora non magna!
RispondiEliminaEppoi dico...cosa sarebbe la Vita senza lavorare?
Serena notte.
La vita senza lavorare?!? Il lavoro secondo il catechismo era stato inflitto all'uomo come castigo! Ci sono un sacco di cose meravigliose che possono riempire la vita... Giusy, spero tu stia scherzando!
RispondiEliminaViola...un castigo?ma scusa:ma stai scherzando tu o cosa?
RispondiEliminaSono sotto i 40 anni...sono piccola ma abbastanza matura per capire e comprendere cosa è giusto o sbagliato.
Carissima Viola...so bene che la Vita è strapiena di cose belle che si possono fare...e dove sentirsi appagati.
Ma se non lavori mi dici senza soldi dove caspita vai?
Mi dici se non lavori come diamine fai a mantenere una famiglia...casa...figli?
O anche se si vive da soli...mi dici come diamine si fa a comperare sigarette,benzina,pane ecc...se non ho soldi?
Carissima...la Vita è strabella...ma se non si lavora per portare la pagnotta a casa ci potrà essere tanto in giro...ma ti sentirai sempre a disagio.
IL catechismo dice cosa?ma scusa ma tu da che parte stai?
Qui bisogna essere realisti!e la realtà ORA è una sola!che bisogna lavorare per ottenere ciò che desideriamo!e no sperare che dal cielo vengan giu soldi!
Io non so che tipo di concetto fai te della Vita...ma la vedo e la penso così!
P.S.Ora come ora lavora molto di più la donna che l'uomo...ed io cara Viola...sono fiera del mio lavoro di modellista.
Mi sento realizzata,e viva!
Tu del lavoro hai una convinzione tutta a modo tuo...ma è tua personale...come lo è per me.
Ma la verità è ben altra che quello che dice il catechismo!sopratutto al mondo d oggi.
Un caro saluto...e non me ne volere...son fatta così!:)
P.S.Ma il padrone di casa qui chi è?non c'è mai?E tu non dovevi partire?vabbè...serena serata.
RispondiEliminaCiao Gian...ma che fine hai fatto?ti sei perso nello spazio?
RispondiEliminaUn caro saluto.